Presicce

Tornano a vivere le “farse” di Elvira Cazzato, prima poetessa satirica di Presicce

Non ha frequentato la scuola, con il marito aveva un negozio di alimentari e conduceva una vita semplice, sempre pronta ad aiutare gli altri. Eppure Elvira Cazzato (il nome per intero è Elvira Maria Rosaria) si è fatta conoscere ed apprezzare per i suoi componimenti in vernacolo.

L’ironia, l’autoironia, la sagacia e l’abilità nel cogliere alcuni aspetti della vita presiccese sono i tratti distintivi che si riscontrano nelle sue produzioni. Nata il 5 ottobre 1872 a Presicce (dov’è morta il 1 gennaio 1936), a 25 anni sposa Domenico Russo di Sant’Antimo (Napoli) e dal bancone del suo negozio parla con la gente e poi compone quei versi che ora tornano alla luce grazie ad una pubblicazione curata da Antonio Stendardo, alla quale ha contribuito l’associazione “Presiccesi nel mondo”.

La presentazione ufficiale avverrà mercoledì 12 agosto alle ore 21 sui giardini pensili del palazzo Ducale, a Presicce. Durante la serata, moderata dalla giornalista Ilaria Lia, dopo i saluti del presidente dell’associazione Giuseppe Cesario e la presentazione da parte del giornalista Giancarlo Colella, interverranno il curatore della raccolta Antonio Stendardo e Virgilio Maiorano, la  voce narrante che reciterà alcuni brani accompagnato da un quartetto di giovani musicisti presiccesi. Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Sancesario, componente dell’associazione.

Negli anni, gli scritti di Elvira, la prima poetessa satirica, sono rimasti chiusi e rischiavano di essere dimenticati, grazie a questo studio sono stati recuperati i componimenti più rappresentativi. Le sue “farse” sono pure state recitate in pubblico durante i festeggiamenti del carnevale. Dietro le tante “maschere”, Elvira Cazzato ha rappresentato vizi e virtù del paese e per i suoi commenti taglienti a volte “urtava” qualcuno. Ma lei non se ne curava e si definiva: “forbice pecurina”.

Pubblicato su Piazzasalento il 10 agosto 2020

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