Sfide a Sud

Sfide a Sud: South Working e le Società Benefit, l’argomento del terzo incontro

“Sfide a sud” ha fatto rete: la rassegna nata per stimolare il dibattito sul sud e lanciare nuove proposte e visioni di futuro, nell’ultimo incontro svoltosi a Presicce-Acquarica dal titolo “Mezzogiorno: il South working e le Società Benefit come nuovi modelli di sviluppo sostenibile” ha centrato l’obiettivo.

Se ormai il confronto sui temi dell’attualità avviene quasi esclusivamente online, spesso con toni eccessivi, la rassegna si è posto fin da subito l’obiettivo di far riprendere la buona abitudine di parlare e ragionare apertamente, anche mostrando il proprio disaccordo ma rimanendo nella discussione in presenza.

E dopo le presentazioni dei libri di Lino Patruno nel primo appuntamento e di Claudio Scamardella nel secondo, nel terzo incontro “Sfide a sud” oltre a far discutere dei temi dell’attualità è riuscita a mettere in contatto l’Università del Salento, l’associazione Next Eu nella persona del prof. Marco Sponziello, con l’associazione South Working, rappresentata dalla presidente Elena Militello che ha raccontato come è nata e sviluppata l’associazione e ne ha indicato i requisiti per poter candidare un luogo a farne parte, con Matteo Calzolaro, di Zeta Code che con la sua esperienza ha esposto quali sono vantaggi e difficoltà del lavoro a sud, e in generale tutti i presenti tra di loro.

L’appuntamento è stato davvero ricco di spunti e stimoli, foriero di nuove idee e proposte da avanzare.

I temi affrontati hanno spaziato dal problema dello spopolamento all’Agenda 2030, dalla Sostenibilità alla Città Policentrica e alle Società Benefit, fino allo South Working, temi trattati dal prof. Sponziello nei vari seminari in cui è ospite.

Il docente ha affermato che “quando si parla di temi riguardanti la sostenibilità nelle sue varie declinazioni spesso si fa riferimento a concetti che potrebbero sembrare astratti. Esistono invece modelli economici che sono immediatamente utilizzabili e spendibili a livello territoriale soprattutto nel Mezzogiorno e che rispettano gli standard socio-economici-ambientali dello sviluppo sostenibile e del bene comune”. Sponziello ha poi aggiunto che “per le imprese esistono le Società Benefit, modelli imprenditoriali orientati al bene comune oltre che al profitto aziendale, dove la Puglia è stata la prima a legiferare tra tutte le regioni, creando un albo regionale privilegiato specifico. Per il governo del territorio esiste la Città Policentrica, modello sostenibile di città orientata alla Smart City, e maggiormente affine a quello adottato da Presicce-Acquarica che ha avuto senza dubbio una vision predittrice su quanto avrebbe richiamato anche il PNRR dopo la pandemia. Tutti questi sono ingredienti oggi quanto mai necessari per accrescere le possibilità per i territori di attrarre lavoratori a sud, soprattutto coloro che sono impiegati in settori ad alto contenuto tecnologico, dove l’infrastruttura permette in maniera del tutto neutrale rispetto alla sede della propria azienda, di gestire il lavoro dal proprio domicilio: il South Working, che raggiunge tra l’altro l’ulteriore obiettivo dell’aumento demografico con lavoratori che si trasferiscono dall’estero e dal Nord al Sud Italia”.

L’incontro si è chiuso con un impegno preciso da parte degli organizzatori: far entrare Presicce-Acquarica nei presidi del South Working, nella rete nazionale alla quale aderiscono già numerose realtà. Per renderla ancora più attrattiva per i residenti e per chi vuole trasferirsi al sud.

Una promessa fatta e che se raggiunta potrebbe permettere di fare un ulteriore passo in avanti e portare la città a sentirsi una e intera, superando i dubbi e le criticità che ancora avvelenato la normale quotidianità, a distanza di anni da quando le comunità di Presicce e Acquarica del Capo hanno scelto di fondersi in un unico comune.

Sfide a sud ha permesso di guardare al futuro con entusiasmo; i presenti hanno compreso di avere tante risorse, che per sfruttarle serve la volontà di progettare e sperimentare, senza ripiegarsi in percorsi già battuti e rassegnarsi a quelli dati per scontati e immutabili. Perché cambiare si può e si deve.

Ilaria Lia

Il link per rivedere l’incontro

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