Presicce

Presicce prepara la “Focareddha” di Sant’Andrea, l’associazione Noùs coinvolge tutti

Una nuova “Focareddha” che dia nuovo slancio al tradizionale appuntamento della vigilia della festa del santo patrono. A Presicce da giorni sono partiti i preparativi di spianamento del terreno per la costruzione del falò in onore di Sant’Andrea: il 30 novembre sarà la festa, il giorno prima sarà accesa la “Focareddha” nello spazio antistante l’ospizio da anni in abbandono (non lontano dalla strada statale Gallipoli-Leuca). «Quest’anno sarà tutto diverso», garantisce l’associazione Noùs, che è riuscita a coinvolgere tutte le associazioni locali per realizzare “un evento mai visto prima”.

E così, l’idea accarezzata da anni prende forma: ridare slancio alla tradizione con un pizzico di innovazione, “per ricreare attorno al fuoco lo spirito di comunità, riuscire ad entrare in uno spazio abbandonato per riqualificarlo e magari riportarlo in vita a beneficio di tutta la comunità”. La “Focareddha”, infatti, da anni si accende nello spiazzo affianco all’ospizio abbandonato, struttura oggetto di polemiche e inchieste di ribalta nazionale.

«Quest’anno ho chiesto al presidente del comitato per la festa di Sant’Andrea e al parroco don Francesco Cazzato di poter allestire la “Focareddha” e non solo non ha incontrato resistenze ma ho trovato collaborazione. Il progetto è ambizioso – Pierpaolo Luca, di “Noùs–Associazione di idee al lavoro” – ma vogliamo provare a realizzarlo, magari poco alla volta. Finora abbiamo ricevuto sempre secchi no, perché intorno a quella struttura ci sono problemi burocratici e di sicurezza». Ora si apre, dunque, uno spiraglio su nuovi progetti e i ragazzi di Nous (associazione sorta nel gennaio 2015) hanno voluto partire riqualificando la zona esterna, cominciando proprio con un evento simbolo per Presicce.

«Chiediamo ad ognuno di contribuire come può. La volontà è quella di realizzare una costruzione che sia completamente ecocompatibile, dove verrà bruciato solo materiale di potatura secca e balle di fieno», conclude Luca. L’intento è dare prova che attorno ad un evento che riguarda la comunità si può lavorare insieme, senza scatenare invidie o gelosia, “ma solo per riscoprire una comunità unita intorno ad una tradizione, che per essere mantenuta va anche un po’ rinnovata”.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 24 ottobre 2019

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