Presicce

Numeri, testimonanze e schede per dire “No” alla fusione Presicce-Acquarica. Dal comitato: “Referendum illegittimo”

 Testimonianze, dati e schede tecniche per dire “no” al processo di fusione. Lo scorso sabato sera il comitato che si oppone all’unificazione tra i Comuni di Presicce e Acquarica del Capo ha ribadito la sua posizione. «Il referendum è illegittimo. La fusione e i presunti finanziamenti che ne verranno, non sono la soluzione a tutti i problemi socio economici che i due paesi hanno»: questa la sintesi del messaggio lanciato agli elettori chiamati ad esprimersi in merito il prossimo 16 dicembre. I promotori del comitato puntano su “orgoglio, identità e cultura”. I dubbi riguardanti il processo avviato sono stati sviscerati da Mariarosalia D’Alessandris, Francesca Maiorano e Maria Vitali. Tra gli ospiti anche Gianni Sabàto (originario di Martano), console emerito in Italia della Repubblica di Macedonia, che ha rimarcato le differenze dei due comuni. «La storia insegna ma non ha scolari – ha ripetuto più volte Sabàto -. Per togliere le identità si elargiscono fondi, il nuovo comune dovrebbe essere chiamato Ret, ossia “Raggruppamento economico territoriale”. I comuni trovano la fonte della loro esistenza nell’elemento culturale, storico, quale cultura avrebbe un nuovo comune risultato dalla fusione dei due? Nessuna».

“Incerti i finanziamenti” Carmelo Marzo, tecnico informatico, con le slide ha mostrato il lavoro svolto dal comitato nel cercare tra bilanci, studi di fattibilità e atti ministeriali ciò che ancora non è chiaro: «In cima l’incertezza dei contributi: il finanziamento dato per certo non lo è, ma dipende dallo stanziamento ministeriale, e non è detto che la somma sia sempre la stessa, e comunque sarà ripartita a seconda del numero delle fusioni in atto e in proporzione anche alla grandezza del comune. Inoltre, poi con l’aumento dell’estimo catastale, ci sarebbero l’aumento delle tasse relative al nuovo dato, e nessuno ci garantisce sui tempi di attivazione dei nuovi uffici comunali».

“Referendum illegittimo” Più politico, invece, il taglio dato alla discussione dal consulente Antonio Duca che, relazionando sulla velocità con cui si è arrivati alla data referendaria: «Non ci saranno risparmi, specie se manterranno i due Municipi. La data della consultazione è ordinariamente abbinata alle elezioni amministrative, mentre ci fanno andare a votare a dicembre. Il referendum è illegittimo. I consiglieri contrari alla fusione si facessero portavoce e chiedessero alla Prefettura cosa ha indotto a cambiare idea e da parte di chi ci sono state pressioni. Siamo stati espropriati dal diritto della democrazia». E poi, mostrando i dati riguardanti la situazione socioeconomica di Acquarica, ha affermato che nonostante il Sindaco sia riuscito a far ottenere finanziamenti, Acquarica è un paese tra i più poveri”. L’incontro si è chiuso con piccolo scambio di vedute tra relatori ed alcuni del pubblico.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 19 novembre 2018

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