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Le pagine dei libri ottimi ponti per collegare Puglia e Albania

La Regione Puglia presente per la prima volta alla Fiera del libro di Tirana. Tra gli stand anche quello istituzionale dedicato agli editori pugliesi in un progetto nato per rafforzare la cooperazione e valorizzare cultura e creatività dei giovani tra le due sponde.

Le case editrici pugliesi che hanno partecipato sono: Adda Editore, Besa Muci, Dellisanti, Edipuglia, Edizioni Dedalo, Edizioni del Poggio, Fallone Editore, Gagliano Edizioni, I Libri di Icaro, Kurumuny, Les Flâneurs Edizioni, Liberaria, Progedit, Schena Editore, Wip.

La partecipazione rientra tra le iniziative organizzate attraverso Puglia – Albania, Joint for Future, percorso culturale dedicato ai giovani e attivato in occasione di Tirana Capitale Europea della Gioventù 2022. L’inaugurazione della Fiera del Libro si è avuta il 16 novembre 2022 in presenza delle principali autorità locali, a rappresentare l’Italia c’era il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Alessandro Ruggera. Oltre alla presenza istituzionale pugliese, c’è molta Italia anche nei titoli che le case editrici albanesi espongono.

“La casa editrice per cui lavoro, ha pubblicato due titoli di Alberto Moravia “Il disprezzo” e “La vita interiore” – racconta Aida Baro, caporedattrice della casa editrice Pegi e traduttrice -. Poi Ungaretti “Il sentimento del tempo” e le poesie di Pasolini, la raccolta “Carne e cielo”, pubblicato in Italia da Salani, nella collana “Poesie per giovani innamorati”. Di Elena Ferrante abbiamo la saga napoletana “L’amica geniale” ma anche l’ultimo “La vita bugiarda degli adulti”, poi c’è Primo Levi, con due titoli importanti “Se questo è un uomo” e “La tregua”. Stiamo cercando di conoscere e di diffondere al meglio gli scrittori del ‘900”.  

Tra Italia e Albania c’è stato sempre un forte legame e gli albanesi hanno sempre apprezzato la letteratura italiana. “Moravia, per esempio, è uno scrittore conosciuto anche durante il comunismo, uno dei più conosciuti in Albania e tradotto anche da altre case editrici, stessa cosa con Italo Calvino, quasi tutte le case editrici hanno tradotto circa tutta la sua produzione. Tra le mie traduzioni c’è anche Goliarda Sapienza con “L’arte della gioia”: quando l’abbiamo pubblicato avevo paura che la gente non l’accettasse, mi sono ricreduta: è stato un successo e ancora dopo sei anni continua a vendere”.

Inutile cercare Zerocalcare tra gli stand, i fumetti non sono molto apprezzati. “Non abbiamo avuto una tradizione, anche durante il regime è stato un settore trascurato, è un mondo che si considera solo per bambini – continua Baro -. L’esperimento fatto con Persepolis lo dimostra: pubblicato nel 2017, non è andato bene, non ha venduto per quello che ci aspettavamo”.

A leggere di più sono le donne e si vendono molto di più i romanzi, rispetto ad altri generi. “Ciò che ho notato è che si passa dai romanzi d’amore, tipo Harmony, ai titoli di grandi scrittori, ma nel mezzo ci sono tantissimi altri autori che varrebbe la pena conoscere”. In Italia cresce l’interesse verso gli autori albanesi. “Negli ultimi anni sono stati tradotti un bel po’ di autori albanesi, noi abbiamo pubblicato Tom Kuka, adesso pubblicato da Besa con “L’ora del male” e “Flama”, con il titolo in albanese; è molto tradotto Ylljet Aliçka, tra i miei scrittori preferiti, e per il quale sono state tradotte in italiano quasi tutte le sue opere per Rubbettino e l’ultimo “Metamorfosi di una capitale” per Castelvecchi”. Non mancano poi Diana Çuli, Stefan Çapaliku, Fatos Kongoli, Visar Zhiti, e chiaramente Ismail Kadare. “Per la diffusione della letteratura albanese Besa editrice è da sempre impegnata e anche Albania Letteraria sta facendo una bella promozione” – conclude Aida Baro.

Nel secondo giorno di Fiera si è tenuto l’incontro istituzionale “Joint for the Stories – Scrittori in dialogo sulle sponde dell’Adriatico” durante il quale si è presentata un’antologia di narratori albanesi tradotti in italiano. Alla presenza delle autorità si è avuto un momento di confronto tra giovani autori pugliesi e albanesi.

“Quest’anno sono qui non solo come Besa Muci, ma anche in rappresentanza del gruppo degli editori pugliesi – afferma Livio Muci, fondatore di Besa, impegnata da sempre nella promozione culturale tra le due nazioni -. Con questa iniziativa diamo ancora più forza all’interlocuzione tra le due sponde. Il valore aggiunto è il sostegno e la sponsorizzazione della Regione Puglia con l’ambasciata e l’Istituto italiano di Cultura. Naturalmente io proseguo nella mia produzione, attento verso la letteratura albanese e balcanica in generale”.

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