Cultura

Albania Letteraria: il patrimonio culturale e letterario albanese a portata di click

Viaggi e letteratura i suoi principali interessi, che si condensano nella passione verso l’Albania e i suoi scrittori. In questa intervista Anna Lattanzi racconta del progetto che cura, Albania Letteraria, e della voglia di far conoscere gli autori della meravigliosa terra del Paese delle Aquile

Al momento i libri censiti sono 966 e sono proposti in un elenco in ordine alfabetico; e il contatore che segna le nuove pubblicazioni è sempre aggiornato. Cresce il numero degli autori (con editori e traduttori) e di pari passo cresce l’attenzione del pubblico, che arriva come gratificazione per il lavoro svolto.

 Un sito interamente dedicato alla letteratura dell’Albania e sull’Albania, che nasce sicuramente dalla passione verso il Paese delle Aquile. Quali sono le motivazioni del progetto ed eventualmente gli obiettivi da raggiungere?

Albania letteraria nasce dall’idea di Olti Buzi, il direttore di Albania news e oggi direttore anche di Albania letteraria, che è figlia diretta della Testata in italiano sull’Albania. Il progetto ha lo scopo di raccogliere tutte le pubblicazioni italiane di scrittori albanesi tradotti, di autori italofoni, di italiani e di stranieri che narrano di Albania. Un data base, quindi, dove registrare le ultime novità editoriali inerenti l’Albania, ma anche un contenitore di articoli, recensioni, interviste e pezzi di critica riguardanti i libri sul Paese delle Aquile e i loro relativi autori. Dal 19 dicembre 2021 questa dimensione ha un proprio dominio grazie al lavoro e all’impegno del nostro direttore. Fino a prima di quella data, gli articoli riguardanti la letteratura albanese convogliavano nel grande contenitore di Albania news. Il principale obiettivo di Albania Letteraria è quello di dare voce agli autori albanesi e alla letteratura proveniente dall’Albania, un Paese con un patrimonio culturale e letterario notevole, ancora troppo poco valorizzato in Italia. Il nuovo contenitore ha innanzitutto lo scopo di informare e di aggiornare i lettori sulle novità editoriali, ma anche di fare concreti approfondimenti su quelli che sono gli esponenti più apprezzati del passato e dell’attuale panorama letterario albanese. Riteniamo sia importante, urgente e necessario dare voce a questa letteratura, non tanto perché possa diventare di ampia fruibilità, quanto perché possa essere conosciuta meglio da quella fascia di lettori che possano apprezzarla e che fortunatamente si sta ampliando sempre di più.

Cosa ti affascina della letteratura albanese?

Sono convinta che la maniera di narrare dei più validi autori albanesi sia originale, la loro capacità descrittiva sia speciale e il modo di consegnare il racconto ai lettori goda di grande unicità. Le motivazioni sono molteplici e possano essere ricercate, per esempio, nel vissuto storico del popolo, nella modalità di guardare alla letteratura come un mezzo di conoscenza, di diffusione, di memoria, di protesta, di critica e spesso di autocritica. Raramente il buon autore albanese scrive per se stesso o per accarezzare il proprio ego: vi è quasi sempre la necessità di consegnare al lettore. Una modalità che, a mio avviso, in parte si è perduta nella produzione letteraria occidentale, che sembra mirare sempre di più alla quantità di lettori e non alla qualità e che sempre più, punta a voler mettere al primo posto lo scrittore e non il libro. Spesso, il testo albanese è uno strumento che permette di conoscere il Paese, le sue tradizioni e le leggende. Naturalmente, il mio amore per la letteratura albanese non prescinde da quello per il Paese.

Il settore dell’editoria è in crescita in Albania? 

L’editoria è in crisi ovunque e in particolar modo la media e piccola editoria, che non riceve sostegni o ne ottiene molto pochi. I lettori sono diminuiti e spesso acquistano libri solo nelle occasioni speciali, come fiere o a ridosso di qualche ricorrenza. Lo scorso anno, ero presente alla Fiera del libro di Tirana, che ha potuto contare su un numero decisamente elevato di visitatori e le vendite non sono andate male. Nonostante questo, alcuni editori non hanno gioito affatto, perché un numero di vendite accettabile lo riscontrano solo in questi frangenti. Detto questo, diverse case editrici albanesi offrono impegno e qualità, non mancando certamente di coraggio, in un periodo come questo, in cui la crisi economica e qualitativa si è fatta importante. Inoltre, qualche volta, bisogna fare i conti anche con la politica, che può essere uno scoglio non da poco. Ultimamente, l’Albania si sta impegnando per la diffusione dei libri di propria produzione all’estero, dando un contributo economico a sostegno delle traduzioni. Un’iniziativa di notevole importanza per lo sviluppo della letteratura albanese oltre confine, che inevitabilmente, ricade positivamente anche nella propria terra.

Chi sono gli autori e a quale pubblico si rivolgono? Ci sono degli autori emergenti da seguire con particolare attenzione? 

Negli ultimi anni sono stati tradotti in italiano autori molto interessanti, come Tom Kuka, che si affida alle storie tramandate oralmente e ai miti per poter dare una visione realistica dell’Albania. In Patria è tra gli scrittori più letti, come lo è Besnik Mustafaj, i cui libri sono in Italia già da qualche anno, autore di importanti saggi e numerosi romanzi e ancora Diana Çuli prolifica scrittrice oltre che attivista per i diritti delle donne. Potrei nominare Stefan Çapaliku di cui si parla ancora troppo poco in Italia, Virgjil Muçi un intellettuale a tutto tondo, che racconta di Albania anche attraverso le fiabe. Ancora scrittori come gli ex perseguitati dal regime Visar Zhiti o Bashkim Shehu, o il giovane kosovaro 

Pajtim Statovci e ancora Mimoza Hysa, pluripremiata traduttrice che abbiamo riscoperto anche come buona scrittrice e potrei continuare con Mira Meksi e Yllet Aliçka. Da tenere d’occhio ce ne sono diversi arrivati in Italia grazie all’impegno di alcune case editrici e come detto sopra, al sostegno alla traduzione che l’Albania sta dando negli ultimi anni. Tra i grandi che hanno fatto la storia della letteratura albanese abbiamo Ismail Kadare, Dritëro Agolli, il notevole Eqirem Çabej e ancora in troppi non hanno conosciuto una traduzione in italiano. Albania letteraria censisce 149 autori tradotti con le relative opere, quindi ognuno può orientarsi verso gli scrittori che trova più interessanti. Una nota importante va riservata agli scrittori italofoni, albanesi che scrivono in italiano; scrittori che hanno lasciato l’Albania e hanno iniziato a scrivere nella lingua d’adozione. Un nome su tutti quello di Elvira Dones, una voce autorevole dell’italofonia albanese. Mi fa piacere menzionare il sociologo Rando Devole, che attraverso una pubblicazione curata con Claudio Paravati, lascia un valido contributo sul ruolo e sull’evoluzione della donna albanese in Italia. Alcuni di questi autori hanno scritto in svariati periodi, compreso quello del realismo socialista, quando l’Albania era governata dal regime e vigeva la censura e l’autocensura. Altri hanno scritto dopo la caduta del totalitarismo, alcuni narrando delle persecuzioni subite e c’è chi, attraverso i propri libri vuole far conoscere il Paese e il suo popolo per quelli che sono. Potrei andare avanti con gli esempi, ma non mi riferirei tanto al pubblico al quale si rivolgono, quanto suggerirei di contestualizzare il libro innanzitutto guardando l’epoca in cui è stato scritto, raccogliendo qualche informazione sull’autore, oltre che approfondire la tematica trattata. 

Ci sono riferimenti letterari italiani? Come si alimenta in letteratura la relazione tra Italia e Albania?

Quando ho intervistato Virgjil Muçi, gli ho chiesto di dirmi qualcosa sulla sua formazione di scrittore e soprattutto, se doveva a qualcuno la sua chiave di scrittura e mi ha risposto con queste parole: Un giorno è arrivata l’illuminazione: ho scoperto un libro di Italo Calvino, Fiabe italiane, e solo leggendo la prefazione, già solo attraverso quelle parole, ho trovato la chiave che mi serviva per iniziare a scrivere le fiabe che volevo. Per me Calvino è stato come Virgilio per Dante, una guida fondamentale e importantissima. Come Muçi diversi scrittori albanesi hanno trovato formazione e ispirazione nei classici italiani. Grazie al lavoro di validi traduttori albanesi e di coraggiose case editrici, i grandi nomi della letteratura italiana stanno approdando in Albania. Come ho già detto altre volte, la letteratura è libertà e nel momento in cui varca i confini non può che favorire i rapporti tra i Paesi. Quello librario è solo uno degli scambi interculturali tra Italia e Albania e sicuramente uno dei più belli, affinché le due realtà così vicine e così ancora troppo lontane possano conoscersi e operare in fratellanza.

Quanto ancora pesa il passato, sia nella formazione che nella produzione?

Questo è un argomento complesso e delicato, che presto, insieme ad altre tematiche, sarà oggetto di un’approfondita discussione tra gli attori del settore. In un articolo pubblicato su Albania news, ho esposto le mie preoccupazioni in merito, occupandomi quotidianamente della diffusione della letteratura albanese in Italia, in primis attraverso Albania letteraria. Il passato ha un peso molto rilevante, in particolare quanto accaduto prima del 1991 e indubbiamente rimangono tematiche fortemente interessanti, che aiutano a capire e conoscere sempre meglio uno stralcio di storia albanese. Personalmente, apprezzo tantissimo questa produzione, ma mi chiedo se il pubblico di lettori italiano non abbia necessità di conoscere ancora un altro pezzo di Albania, del quale poco si parla, che arriva dopo il 1991. Mi domando se una delle tante difficoltà che ogni giorno incontriamo, non sia dovuta anche a questo. Mi sono confrontata con chi come me è impegnato sul campo e per questo abbiamo deciso di parlarne, spero a breve, confrontandoci in maniera più ampia. Ci crediamo, siamo fermamente convinti che la letteratura albanese debba avere i suoi giusti riconoscimenti. Parte della nostra convinzione è nell’impegno di Albania letteraria.

Qualche libro da consigliare per l’estate? 

Non sono abituata a consigliare libri per la stagione. Vorrei, invece, consigliare un volume da leggere sempre, del compianto giornalista Alessandro Leogrande, Il naufragio. Morte nel Mediterraneo, dedicato al naufragio della Kater i Rades, tragedia avvenuta il 28 marzo del 1997, quando la motovedetta albanese stracarica di immigrati viene speronata da una corvetta della Marina militare italiana, la Sibilla. In pochi minuti l’imbarcazione cola a picco nel Canale d’Otranto. I superstiti sono solo 34, i morti 57, in gran parte donne e bambini, 24 corpi non verranno mai ritrovati. L’autore ha indagato a lungo sul naufragio ha incontrato i sopravvissuti e i parenti delle vittime, i militari, gli avvocati, gli attivisti delle associazioni antirazziste e ha girato per le città e i villaggi dell’Albania da cui sono partiti i migranti. Leogrande si è sempre dedicato agli ultimi e tanto alle questioni albanesi. 

Quali novità nei prossimi mesi e partecipazioni a festival o fiere?

Saremo media partner per l’Italia durante la Fiera del libro di Tirana che si terrà a Novembre. Faremo una cronaca quotidiana dell’intero evento. Desideriamo che Albania letteraria diventi il ponte di informazione letteraria tra Italia e Albania. Inoltre, in autunno e in inverno ci saranno diversi eventi che coinvolgeranno gli autori albanesi e saremo sempre presenti. Cercheremo di dare informazione letteraria continua, oltre che continuare con gli approfondimenti.

Se siete curiosi di saperne di più, ecco il link del sito Albania Letteraria

Buona lettura!

Anna Lattanzi

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