Presicce

“Buoni spesa anche a chi non ne ha diritto”: l’esposto (anonimo) blocca il servizio a Presicce-Acquarica

Un esposto anonimo adombra delle irregolarità nella distribuzione dei buoni spesa da parte del Comune di Presicce-Acquarica ed il servizio, pronto per la seconda fase, si blocca.

La denuncia è stata inviata al Presidente della Regione Puglia, alla Procura della Repubblica, alla Guardia di finanza di Tricase, alla Polizia locale e, per conoscenza, al commissario prefettizio Claudio Sergi. Alla luce dell’esposto, il dirigente dei Servizi sociali Antonio Saracino, tirato in ballo insieme allo stesso Sergi e alla locale Protezione civile, ha deciso di  fare il punto sulla situazione sospendendo, in via cautelare, la procedura quando ormai i Servizi sociali aveva già tutto pronto per la distribuzione della seconda parte dei buoni spesa.

«Dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, si sono coordinate e messe in atto una serie di attività ed iniziative finalizzate a dare risposte concrete ai bisogni della popolazione, particolarmente quella più colpita. Alla data del 9 aprile scorso sono stati acquistati e distribuiti direttamente dal Comune prima, ed alle attività della Protezione civile (spesa sospesa) e della Caritas (buoni spesa), 120 pacchi alimentari e soddisfatte una prima tranche di 236 domande per buoni spesa per complessivi 50.000 circa», fa sapere il dirigente.

La lettera (anonima) chiede che vengano fatti dei controlli circa l’avvenuta distribuzione di buoni spesa per  95.796,14 euro anche a cittadini non bisognosi, “a famiglie di dipendenti pubblici”, con promesse (tramite Facebook) “da parte di ex assessori a molti loro votanti” e distribuzione anche a famiglie già in possesso di reddito o altri benefici economici.

«Pur non entrando nel merito del contenuto delle affermazioni riportate, è di tutta evidenza che tale circostanza pone il sottoscritto – conclude Saracino – sia pure a malincuore, nella condizione di dover sospendere l’istruttoria per la distribuzione dei nuovi buoni spesa, in attesa di un approfondito esame e di un confronto con le autorità competenti».

Attualmente è, comunque, ancora possibile continuare a presentare domanda per ottenere il beneficio, ma al momento della distribuzione, ognuno dovrà firmare di pugno proprio un’autocertificazione. «Pur non avendo la possibilità di verifiche immediate e controlli sui conti correnti bancari e postali dei richiedenti – spiega Saracino, rispondendo alle richieste anonime – al momento della ripresa delle attività, ci sarà tutto l’impegno del sottoscritto a verificare le affermazioni rese, attraverso colloqui personali e dedicati con ognuno dei richiedenti, che contrariamente a quanto avvenuto finora, sottoscriveranno, quanto dichiarato in mia presenza».

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 30 aprile 2020

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