La presentazione del libro come pretesto per un approfondimento sulle donne albanesi che abitano in Italia. “Donne d’Albania in Italia. Riflessioni, testimonianze, emozioni” è un libro corale, scritto con il contributo di sessantuno donne albanesi di prima e seconda generazione, curato dal sociologo Rando Devole e dal direttore della rivista Confronti, Claudio Paravati. Per la prima volta è stato proposto a Bari, lo scorso 15 febbraio nell’Aula Magna “Aldo Cossu” del Palazzo Ateneo dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Non una classica presentazione, l’appuntamento è stato un convegno lungo un intero pomeriggio, suddiviso in tre panel tematici, nei quali far emergere le tante sfaccettature di vita delle donne albanesi, che in Italia sono riuscite a realizzare i propri sogni, che si sono impegnate in ogni ambito della vita sociale, culturale e anche politica, ma che spesso sono relegate ad essere oggetto di riflessione solo per il fenomeno migratorio.
Tema del panel che ho moderato, il secondo, è stato “Donne nel mondo del lavoro: conquiste e criticità”, e ne ho discusso con con Onofrio Rota, segretario FAI CISL; Fabiola Ismaili, amministratrice di Balcando; Ina Ali, medico chirurgo, specialista in malattie dell’apparato respiratorio, dirigente medico presso U.O.C. di Pneumologia dell’Ospedale “Di Venere” di Bari.
Nel dare inizio alla conversazione ho preso spunto da quanto riportato nel testo da alcune testimonianze, in particolare quello sul lavoro scritto da Alfredite Shani, in cui snocciola alcuni dati sul lavoro e imprenditoria, che per descrivere la situazione delle donne lavoratrici usa la metafora della leggenda di Rozafa, la donna murata viva nel castello di Scutari. In effetti è un’immagine indicativa: spesso le donne devono sacrificarsi in nome di altre necessità, dalla famiglia, ai figli al peso della cultura di origine, tutti elementi che non permettono la propria realizzazione. Eppure, così come dimostrato nelle autrici dei contributi e nelle esperienze delle ospiti presenti al tavolo, le donne sanno essere volitive e determinate, capaci, seppur con mille difficoltà, di poter cambiare la propria condizione. E prendendo in prestito le parole dell’introduzione “la migrazione albanese è uno spazio d’incontro, un fattore di sviluppo, una risorsa per entrambi i Paesi, in questo c’è bisogno di un riconoscimento sincero e reale del suo ruolo” auspico che quanto prima si possano creare ponti sempre più stabili.
Il tema del primo panel è stato “Partecipazione attiva e associazionismo femminile”, moderato da Anna Lattanzi, è stato discusso da Rando Devole, sociologo e curatore dell’opera; Griselda Doka, mediatrice culturale, docente di lingua; Rosa Franco, presidente CSV Net Puglia; Eva Meksi, vicepresidente dell’associazione Le Aquile di Seta. “La convivenza religiosa in Albania: storia e prospettiva”, il terzo panel moderato da Claudio Paravati con Roberta Santoro, docente presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Mons. Gjergj Meta, vescovo di Reshen Albania, Suor Mirela Qafa, della congregazione delle Maestre Pie Venerini, Giulia Durante, studentessa Uniba.
I tre momenti sono stati preceduti dalla musica della violinista Didi Tartari. Alla conduzione dell’incontro Alda Kushi, assegnista di ricerca presso Uniba.
I saluti istituzionali sono stati resi dal rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, la prof.ssa Enrica Gentile, per conto del vescovo, la dott.ssa Francesca Bottalico, assessora al Welfare del Comune di Bari, Arjan Vasjari, Console Generale d’Albania a Bari.
L’evento è stato realizzato da Le Aquile di Seta, l’Associazione di donne albanesi che si occupa di promozione sociale e culturale, atta a tutelare e valorizzare la storia e il passato della Diaspora albanese in Italia; FAI CISL, l’organizzazione impegnata nella rappresentanza e nella tutela dei lavoratori del settore agroalimentare; il magazine Confronti che vanta collaboratori interessati al mondo delle religioni, della politica, della società, dell’immigrazione; il Dipartimento della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, il cui impegno di formazione si sposa, da sempre, con quello della divulgazione culturale; il sito d’informazione Albania Letteraria.
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