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Presicce-Acquarica: alla prova del referendum il progetto di fusione

Due paesi con addosso gli occhi della Puglia intera: sono Presicce e Acquarica del Capo chiamati ad esprimersi sul progetto di fusione. Dopo oltre venti anni di discussione e di proclami elettorali si è arrivati, dunque, al capolinea e domenica 16 dicembre la parola passa ai cittadini. Si tratta di un test considerato di riferimento per l’intera regione e non solo perchè un’eventuale fusione potrebbe fungere da apripista e presa da esempio in altri Comuni. Si tratta, infatti, della prima ipotesi di questo tipo in Puglia dopo il varo della la legge “Delrio” del 2014 che ha incentivato la fusione tra Enti comunali.

Dopo il sabato di silenzio elettorale, domani urne aperte a partire dalle 7 e fino alle 23. I cinque seggi di Acquarica, dove gli aventi diritto al voto sono circa 3.400, sono collocati nell’edificio della scuola materna di via Roma. A Presicce (4.000 elettori), invece, i seggi sono sette e si vota presso la scuola elementare di via Tommaso Fiore. Il referendum non ha un quorum da rispettare, essendo di carattere consuntivo, e perché possa dirsi approvato dagli elettori occorre la doppia affermazione del “Si” in entrambi i paesi. I Consigli comunali dei due Comuni hanno già approvato l’aggregazione intercomunale: occorre attendere ora l’indicazione fornita dagli elettori prima dell’ultimo e definitivo pronunciato da parte del Consiglio regionale. Se il processo dovesse bloccarsi se ne potrà riparlare soltanto tra cinque anni.

La cronistoria La svolta arriva nel 2015 quando gli attuali sindaci, Riccardo Monsellato per Presicce e Francesco Ferraro per Acquarica, tenendo fede a ciò che era nel loro programma elettorale, hanno iniziato a confrontarsi sul tema. L’approvazione (all’unanimità) da entrambi i Consigli comunali ha poi dato il via al lungo iter. Da quel momento ci sono state diverse tappe intermedie prima di arrivare all’indizione del referendum. Nel 2016 l’incarico al professore Luigino Sergio per realizzare lo studio di fattibilità, ovvero lo strumento conoscitivo delle due realtà comunali propedeutico per la valutazione di eventuali pro o contro della fusione. Parte anche il progetto per il Pug intercomunale, a cura dell’architetto Salvatore Mininanni e di un gruppo di giovani professionisti che nel giro di una settimana hanno, vivendo nei due paesi, hanno cercato di studiarne limiti strutturali da eliminare e potenzialità da valorizzare.

La Commissione intercomunale Intanto, per favorire il dialogo e per portare avanti il lavoro, è stata istituita, nel 2017, una Commissione intercomunale, composta dai Sindaci e dai capi gruppo dei due Consigli comunali. Durante gli incontri si è parlato dei vari problemi da affrontare e come poterlo fare, ma ci sono state anche delle battute d’arresto e momenti di tensione. Il rischio di veder interrotto il processo prima ancora di dare il diritto di parola ai cittadini è stato lo stimolo per la nascita del “Comitato pro Fusione” che ha chiesto ai due Sindaci di impegnarsi per l’indizione del referendum. Malgrado i tempi considerati “lunghi” da qualcuno, nel giugno 2018 quanto prodotto è confluito negli uffici della Regione Puglia ed il 23 luglio 2018 è stato stabilito anche il nome del futuro comune, ovvero Presicce-Acquarica. Lo scorso settembre la VII commissione regionale ha votato all’unanimità la proposta di legge regionale che regola il processo della fusione e poco più tardi la Regione Puglia ha indetto il referendum per il 16 dicembre. In questo lungo periodo non sono mancate le polemiche e pure i tentativi di bloccare il processo.

Una campagna referendaria, quella appena chiusa, particolarmente intensa, andata avanti con incontri e iniziative per spiegare le ragioni alla base delle due scelte. In campo i due attivissimi comitati per il “No” e per il “Si”. Non sono mancati i colpi bassi, da parte di entrambi gli schieramenti. “Vuoi tu l’istituzione del nuovo Comune di Presicce – Acquarica derivante dalla fusione di Comuni di Presicce e Acquarica del Capo?”: questo il quesito che gli elettori troveranno sulla scheda. Da lunedì 17, comunque vadano le cose, si dovrà poi lavorare per ricucire le ferite.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 15 dicembre 2018

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