Confinati nell’isola di Ventotene, perché oppositori del regime fascista, Altiero Spinelli e Ernesto Rossi iniziano ad immaginare la fine delle guerre tra le nazioni europee e un nuovo modo di convivenza tra le nazioni, secondo una visione federalista, basata su principi di democrazia, solidarietà e collaborazione. Era il 1941 quando scrivono “Per un’Europa libera e unita» che poi diventerà il “Manifesto di Ventotene”: il testo sul quale si è formata l’Unione Europea.
Ad 80 anni dalla stesura del Manifesto, presso l’Università del Salento si è tenuto l’incontro dal titolo “La lunga strada dell’integrazione europea. Dal coraggio dei fondatori alle sfide del presente”, organizzato dalla cattedra “Jean Monnet”, durante il quale è stato presentato il volume “Ventotene 80” pubblicato in occasione della celebrazione, realizzato dalla Maison Monnet-Parlamento Europeo in collaborazione con l’European Observatory on Memories di Barcellona e l’Istituto Altiero Spinelli.
“L’invito è partito dall’Ufficio comunicazione del Parlamento europeo e dalla Maison Jean Monnet, che chiedevano di presentare il volume sugli 80 anni del Manifesto di Ventotene, atto di nascita dell’europeismo come movimento politico e del movimento federalista europeo nello specifico. Questo è il primo evento di presentazione del libro al sud – ha affermato la professoressa Susanna Cafaro, titolare a UniSalento della cattedra “Jean Monnet” in Diritto dell’Unione europea dedicata alla democrazia sovranazionale -. Il momento è complicato: ci sono tante sfide in corso, dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica, dai migranti alla crisi di credibilità delle istituzioni dopo lo scandalo della corruzione e ci è sembrata proprio una buona occasione ospitare l’evento, per riflettere su dove stiamo andando, sul senso del percorso, partendo dalle radici dell’Unione Europea”.
Due momenti principali dell’evento: la presentazione del volume e la tavola rotonda per discutere delle prospettive future.
“L’Unione Europea ha fatto l’anno scorso un passo molto importante, la “Conferenza sul futuro dell’Europa”, un’iniziativa con la quale i cittadini europei hanno preso parte attiva, per un anno intero, dal 9 maggio 2020 al 9 maggio 2021 caricando proposte su una piattaforma online e partecipando a delle assemblee in cui i presenti erano dei cittadini sorteggiati con un algoritmo – ha spiegato la docente – per garantire la rappresentanza di tutte le diversità sociali, culturali, regionali di età e genere. Un terzo era sotto i 25 anni. Da questo processo sono scaturite 300 proposte che sono state presentate alla Commissione, al Parlamento e al Consiglio. La Commissione sta già trasformando molte di queste proposte, avanzate dai cittadini, in iniziative legislative. Alcune chiedono una revisione dei trattati ed è interessante vedere come le istituzioni si siano messe all’ascolto dei cittadini in un momento così delicato. Per quanto riguarda la revisione dei trattati si attende un passo necessario, la deliberazione del Consiglio Europeo e del Consiglio dei Capi di Stato e di governo che per il momento stanno ignorando la richiesta ufficiale del Parlamento di aprire il processo di revisione. Non sappiamo se ci sarà, quindi, ma sarebbe un po’ un peccato, perché sprecherebbe questa occasione delle proposte dei cittadini che è una novità interessante nel processo legislativo europeo che verrà anche seguito probabilmente per future iniziative decisionali”.
All’incontro hanno partecipato esponenti della politica, dell’accademia, delle istituzioni e della società civile. Tra cui i docenti Luigi Melica, Claudia Morini e Federico Russo, titolari di moduli “Jean Monnet” dedicati rispettivamente ai valori dello sport, alla partecipazione femminile e alla cooperazione allo sviluppo nel contesto dell’ordinamento europeo; il rettore Fabio Pollice, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, Michele Fiorillo della Scuola Normale Superiore – Civico Europa; Debora Righetti della Maison Jean Monnet – Parlamento Europeo; il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto; la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone; il professor Francesco Bestagno dell’Università Cattolica, consulente legale della Rappresentanza permanente italiana presso l’Unione europea; il professor Fabio Masini dell’Università Roma 3, condirettore del centro studi CesUE e dell’edizione italiana della rivista online Euractiv; Alberto Maritati (Movimento europeo Puglia), Simona Ciullo (Movimento Federalista europeo Puglia), Mauro Spedicati (Azione Cattolica diocesana di Lecce) e Anna Chiara Stefanucci (Europe Direct Taranto).
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