Presicce

Presicce-Acquarica verso il primo voto dopo la fusione. Si cercano (in fretta) i nomi “giusti”. Sullo sfondo i problemi da affrontare

A poco meno di due settimane dalla presentazione delle liste, a Presicce-Acquarica si registra solo la candidatura ufficiale a sindaco di Giacomo Monsellato, avvocato di Presicce, già sindaco nel 1995. Il suo nome viene fuori dall’accordo tra i gruppi Post_16 (di cui Monsellato è “visual director”) e Giacomo Palese, ex vicesindaco di Acquarica, esponente della Lega, che non presenterà il logo del partito di Salvini alle comunali ma che probabilmente lo rivendicherà alle regionali. Va ricordato che la presidente di Post_16 Francesca Stendardo è candidata alle regionali nella lista di Leonardo Palmisano, con il presidente Emiliano. Durante la campagna referendaria per la fusione dei due paesi, Monsellato e Palese erano fortemente convinti per il no, poi i loro percorsi si sono divisi e adesso hanno ritrovato l’intesa e l’accordo in vista delle comunali.

«È il momento di costruire il nuovo paese per ora fuso solo sulla carta, recuperando il tempo perso – dicono i due – e ridisegnando, con realismo e trasparenza». A conferma di un processo di fusione che malgrado tutto deve ancora maturare, resta il fatto che al loro seguito ci sono persone rimaste convinte per il “no” (lo dimostrano i vari commenti sui social).

Malgrado il gran parlare che si fa da mesi sui nomi dei candidati (che gioco forza dovranno uscire fuori a giorni), sino ad ora restano sullo sfondo i vari problemi del nuovo paese. Che la situazione non sia delle più rosee, come detto da più parti, concorre una disoccupazione intorno al 45% (con il problema droga sullo sfondo) ed il costante decremento demografico: secondo i dati riportati nella relazione del Pug il totale degli abitanti è pari a 9.859 (Istat 01.01.2019) con il 52,7% di donne ed il 47,3 di uomini. Il progressivo invecchiamento della popolazione è confermato dal fatto che gli over 65 rappresentano un quarto della popolazione mentre i giovani sino a 14 anni rappresentano solo il 12%. Diminuisce anche il numero delle nuove famiglie mentre il reddito medio pro capite degli abitanti di Presicce-Acquarica resta tra i più bassi della Provincia e si attesta mediamente su 11.550 euro, al di sotto della media provinciale pari a 15.241 euro, e la pandemia ha inesorabilmente inasprito alcuni dati.

Per i nuovi eletti, dopo un anno di commissariamento che ha paralizzato l’attività amministrativa, la grande responsabilità di affrontare per primi i problemi del nuovo paese venuto fuori dalla fusione. Viste le premesse, accanto alle “strade asfaltate” invocate da molti la priorità sarà quella di creare servizi e opportunità di rilancio. Anche perché tutta la provincia, e non solo, guarda con attenzione quello che succederà a Presicce-Acquarica, visto che in altre realtà si parla di avviare il processo di fusione.

Tra le matasse da sbrogliare, il nuovo Consiglio si troverà a discutere del mattatoio comunale, ristrutturato per farne un canile, rimasto inspiegabilmente chiuso (in località Presicce, ma nel progetto ha contribuito anche Acquarica); dei locali dell’ex mercato coperto a Presicce, ristrutturati e mai aperti; delle annose vicende dell’ex ospizio e dell’ex scuola elementare di Presicce, che tornano in gran spolvero in ogni campagna elettorale; le piste ciclabili; la mobilità sostenibile con le bici elettriche, il cui progetto (Acquarica capofila) prevedeva il collegamento con i comuni limitrofi; la scuola materna di Presicce, che avrebbe dovuto già essere terminata e invece ci sono state numerose modifiche di progetto che hanno allungato i tempi di consegna e gonfiato la spesa complessiva.

C’è la tutela del territorio, con i beni archeologici da recuperare, Pozzo Mauro ad esempio, alle porte di Presicce, lì dove ci sono stati i primi insediamenti, sta crollando. E poi l’ambiente con la questione Ecolio 2, le cui responsabilità politico-amministrative non sono mai state rivendicate, e per il quale Post_16 aveva lanciato la proposta verso il prossimo Consiglio comunale “di inserire nel proprio Statuto l’istituzione di una Consulta in rappresentanza” per tutelare i cittadini e l’ambiente. Anche per Burgesi si era creato un comitato, ancora adesso, però, la discarica continua a far parlare.

Sullo sfondo c’è poi il problema di chi non paga le tasse comunali: per la Tari, ad esempio, ad Acquarica nel 2019 mancano oltre 190mila euro, mentre a Presicce, sempre per il 2019 ne mancano oltre 274mila. Cifre enormi che si ripercuotono principalmente sui cittadini onesti.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 7 agosto 2020

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