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Donna finita in una setta, parla l’esorcista: “Scimmiottano i riti religiosi per convincere le vittime”

Poco prima di andare in onda e nel breve tempo durante la trasmissione Luigi (nome di fantasia del salentino che ha denunciato a “Domenica In” e a “Piazzasalento” il dramma di sua moglie finita in una setta pseudo religiosa) ha avuto modo di scambiare qualche battuta anche con don Aldo Buonaiuto, coordinatore del Servizio anti sette occulte della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi e collaboratore delle Sas, le Squadre anti sette della polizia.
“Si è dimostrato subito interessato alla mia storia – racconta Luigi – e mi ha detto di contattarlo. Mi ha promesso un aiuto. Per me, che da anni lotto da solo contro il silenzio di tutti, è stata davvero una gratificazione. Ho bussato alle porte di tutti, anche di giornali, ma nessuno mi ha mai preso in considerazione, anzi, mi hanno sempre trattato quasi come un pazzo. Fa piacere che adesso il muro sia caduto e si possa parlare del caso con la dovuta attenzione”.
Avere un appuntamento, anche telefonico, con don Aldo è impresa non facile per via della mole di lavoro che ogni giorno porta avanti. All’interno dell’équipe della comunità che coordina personalmente, con annesso centro di ascolto, prova a dare speranza e condivisione alle persone coinvolte (numero verde 800 228866). “Ogni anno riceviamo molte telefonate d’aiuto da parte dei congiunti che si sono accorti dei cambiamenti della persona entrata a far parte di un gruppo. Bisogna allarmarsi quando una persona cara comincia a nascondere e ad avere dei segreti a causa di nuove frequentazioni – spiega don Aldo, raggiunto al telefono in tarda serata -. Purtroppo non abbiamo numeri precisi riguardo realtà così variegate, che spaziano dai “santoni” che promettono benessere spillando tanti soldi, alle sette sataniche, ma che in ogni caso agiscono in modo occulto. Tra l’altro, le micro sette, quelle composte da una decina di persone, sono altrettanto devastanti delle grandi e conosciute. Questo è purtroppo un problema troppo trascurato, perché può coinvolgere tutti coloro che si possono trovare in una condizione di fragilità temporanea”.
Il problema è la mancanza del reato di plagio che non permette di intervenire e che da carta bianca ai manipolatori. “Va detto, inoltre, che tutti coloro che agiscono nell’occulto hanno in comune il linguaggio religioso per assoggettare le persone – continua il sacerdote che è anche esorcista, autore di alcuni testi in tema – tutti scimmiottano riti e funzioni della Chiesa cattolica. Il vantaggio di avere un sacerdote nella squadra dà il vantaggio di riconoscere subito tutti gli atteggiamenti “presi in prestito””.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 7 novembre 2017

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