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A Tricase l’ultimo saluto per Jessy Maturo: lacrime, ricordi e musica al suo funerale

Ci avrebbe pensato lui stesso, probabilmente, a rendere più rock anche le canzoni del funerale, per farle suonare con il suo stile, unico e inimitabile. Chissà quanti hanno ci pensato assistendo al rito funebre con il quale venerdì 13 aprile amici e parenti hanno salutato per l’ultima volta, nella chiesa madre di Tricase, Jessy Maturo, nome d’arte di Cristiani Ruberto, deceduto prematuramente, a 44 anni, per un infarto mercoledì scorso. Jessy, infatti, aveva la capacità di tradurre tutto ciò che faceva nella sua visione rock, così come ha fatto della sua vita. Anche per questo chi lo ha conosciuto lo piange. Perché è stato un esempio di caparbietà, un uomo che ha sempre fortemente creduto in tutto ciò che faceva.

Le parole di chi l’ha conosciuto bene «È stato un uomo che ha sognato. Nei suoi testi – come ha ricordato don Flavio Ferraro durante l’omelia – è la parola sogno la più ricorrente, ed è bellissimo sapere che in una società che toglie i sogni, lui è riuscito sempre a sognare. È stato anche un uomo che ha amato la pace».Volti rigati dalle lacrime, occhi nascosti dagli occhiali da sole, in una chiesa gremita, intorno ai familiari e ai componenti dei “Super Reverb”, il suo gruppo, la sua seconda famiglia, si sono stretti in silenzio i musicisti che hanno suonato con lui, i fan e tutte le persone che lo hanno conosciuto. Nessuno lo dimenticherà mai. «È stato un artista che ha messo a disposizione la sua voce, ha messo a frutto i suoi doni ogni lacrima verrà asciugata», ha concluso don Flavio. Dopo la celebrazione, soltanto una compagna di scuola del figlio di Jessy ha letto un breve pensiero, ricordandolo come “uomo buono e disponibile” e ringraziandolo per essere stato un interprete del rock puro, capace di portare la sua musica nel cuore di tutti: «Abbi cura di noi da lassù, così come hai sempre fatto qui».

L’ultimo saluto in piazza Pisanelli Niente condoglianze per la famiglia, che invece ha scelto di fare un tributo in piazza Pisanelli. Il feretro è stato trasportato dalla chiesa madre sul sagrato della chiesa di San Domenico e davanti alla piazza piena di gente sono partite le sue due canzoni più rappresentative: “Fino alla luna” e “Il sole è una gioia”. La piazza ha risposto con un lungo e sentito applauso. Per i saluti finali ha preso la parola il fratello Patrick, che ha poi chiamato alcuni amici, e naturalmente i ragazzi dei “Super Reverb”: «Ci ha insegnato tantissimo, non lo dimenticheremo mai». E ancora, lacrime e applausi.

Una borsa di studio per il figlio Franco. Per ricordare e mantenere vivo il ricordo di Jessy, i suoi amici d’accordo con la sua famiglia hanno deciso di istituire una borsa di studio a favore del figlio, Franco Cristian, per alleviare in parte il dolore per la grave perdita e accompagnarlo negli anni a venire. Chiunque volesse contribuire può farlo attraverso un bonifico bancario intestato a Rosanna Torelli, compagna di Cristian e mamma di Franco – Iban: IT67F0760116000001018951879.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 13 aprile 2018

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